martedì 4 ottobre 2011

L'uomo e lo spazio


Studiare il paesaggio significa occuparsi di uomo e spazio. Cos'altro c'è di più fondamentale da capire per l'uomo? Si potrebbe obiettare: ma perché allora parlare di uomo e basta? Perché limitarci alla natura con la n minuscola? Non sarebbe meglio parlare di foresta amazzonica, vette nevose e oceani profondi come il buio, che in fin dei conti significherebbe anche parlare, una buona volta e specialmente nell'epoca della globalizzazione, di qualcosa che l'uomo non è e rimanda al destino trascendente di tutto l'universo? E invece no, io voglio parlare del paesaggio semplicemente perché io ho voglia di parlare dell'uomo e dei suoi cambiamenti. Goethe diceva che va bene la Natura e le sue manifestazioni ma l'uomo è e sarà sempre, per l'uomo, l'oggetto più magnifico e ricco di segreti. Più o meno così, questo è il succo. Ho scelto quindi di parlare del paesaggio (visto da me e dalle mie cognizioni) perché credo che ci sia molto da dire e di fondamentale per capire i tempi e i cambiamenti. Parlare di paesaggio, da quello urbano a quello campestre, significa entrare nell'anima dell'uomo e di come si rapporta con le cose che ha attorno.

Nessun commento:

Posta un commento